Final Story Edizione Italiana

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    Ho un grande regalo per tutti noi dalla Cambridge University

    State sul pezzo…
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    Grazieeee Sonia non vedo l'ora!!! :QQ:
     
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    CITAZIONE (soniabrunir @ 26/4/2024, 19:11) 
    Ho un grande regalo per tutti noi dalla Cambridge University

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    Che bello.. Grazie Sonia :lovelove:
     
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    CITAZIONE (soniabrunir @ 26/4/2024, 19:11) 
    Ho un grande regalo per tutti noi dalla Cambridge University

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    Instancabile Sonia, grazie mille❤️
     
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    Ho cominciato; è molto interessante; non avevo mai fatto certe associazioni. Penso che qualcuno salterà dalla sedia :asd2:

    Edited by soniabrunir - 27/4/2024, 22:16
     
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    CITAZIONE (soniabrunir @ 26/4/2024, 19:11) 
    Ho un grande regalo per tutti noi dalla Cambridge University

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    Grande Sonia! Grazie!!🥰
     
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    Aspettiamo … impazienti 😅
     
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    Ora mi hai messo una curiosità folle aspetto, eh? :smoke:
     
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    CITAZIONE (soniabrunir @ 26/4/2024, 19:11) 
    Ho un grande regalo per tutti noi dalla Cambridge University

    State sul pezzo…
    Devo tradurre <3

    Grazie!!!! :runhappy.:

    CITAZIONE (soniabrunir @ 27/4/2024, 18:42) 
    Ho cominciato; è molto interessante; non aveva mai fatto certe associazioni. Penso che qualcuno salterà dalla sedia :asd2:

    Ancora più gustosa l'attesa quindi :ridens:
     
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    Scusatemi lo sfogo ma ieri mi hanno fatto arrabbiare :angry3:

    I BUONI E GLI EROI

    De gustibus non disputandum est

    Ciascuno ha i propri gusti, non c’è nulla di male a preferire Albert piuttosto che Terence, ma credo che le primavere che abbiamo sulle spalle consentano a tutti un minimo di obiettività.
    Come è possibile definire Terence un ragazzino egoista senza palle? Quando rinuncia alla sua posizione sociale, ai suoi soldi, al lusso per evitare l’espulsione di una ragazzina che potrebbe finire sulla strada? Rinuncia nel senso che cambia nazione e ricomincia da zero senza un soldo in tasca, e ha quindici anni quando lo fa.
    Come è possibile che Archibald abbia il dubbio che il prozio William possa ritirare l’adozione a causa dello scandalo per la trappola alle scuderie della scuola? È pur vero che siamo ai primi del ‘900, ma che razza di uomo mollerebbe una ragazzina per strada in questo modo? Ergo… che tipo di famiglia è la famiglia Ardlay per i suoi stessi membri? E cosa avrebbero fatto Archie e Stear per evitare questa assurdità? Sarebbero stati capaci di imporsi in qualche modo? Perché nessuno si chiede questo?
    Chiaramente la storia non è fatta per porsi questi quesiti perché l’autore aveva già previsto che fosse Terence ad occuparsi di questa questione, quindi aveva già deciso chi doveva mettersi in gioco. E questo cosa significa? Significa che l’autore ha scelto il cavallo su cui puntare.

    Nessuno si ricorda che l’irreprensibile Albert, un uomo adulto di 26 anni, si lascia accudire da quella stessa ragazzina di 15 anni, in barba alla reputazione della stessa? Siamo pur sempre nei primi anni del ‘900! Lo abbiamo dimenticato?
    Allora perché Terence si sacrifica e Albert non lo fa?
    Ora, è assolutamente evidente che non era questo l’aspetto che Nagita voleva farci vedere in quell’occasione, ma devo ammettere che da bambina questa cosa mi ha dato un immenso infastidito. Ho pensato: ma che cavolo! Possibile che gli amici di Candy non sappiano mai rinunciare? Anche se sono grandi abbastanza per farlo? In quel momento l’ho pensata così. E capisco con tutto il cuore la me bambina. Ora la guardo da un punto di vista diverso, ma quando leggo certe uscite su Terence mi rendo conto che c’è davvero gente che non sa dove l’obiettività stia di casa. E sono gentile a dire solo questo.

    La storia è concepita per girare intorno ad una ragazzina che doveva essere l’unico eroe: Candy. E credo che nessuno possa mettere in dubbio questo.
    Lei è forte coraggiosa, pronta ad affrontare ogni difficoltà, e a rinunciare a sé stessa per il bene altrui o comune. Sono queste le caratteristiche di un eroe, giusto?
    Infatti chissenefrega della reputazione o della professione di fronte alla necessità di aiutare un amico? Questo è il punto di Candy quando si ritrova davanti Albert amnesico, ma lei infatti è l’eroe di questa situazione.
    Chiaramente la storia è nata con un eroe soltanto: lei: e doveva sviluppare la sua formazione fino alla conquista del suo posto nel mondo.

    Albert è un eroe?
    Che sia un buono non lo mette in dubbio nessuno, un uomo onorevole, dai sani principi, principi che superano sicuramente le differenze sociali sotto l’influenza delle quali è evidentemente stato educato.
    È sufficiente per definirlo un eroe NO.
    È un uomo che ha sofferto molti lutti, ma è anche stato sempre molto amato. Ha avuto la fortuna, che è di pochi, di potersi godere la vita con la libertà che ha il vento, grazie alla facoltosa famiglia che ha alle spalle. E ha sfruttato questo finché ha potuto… CCFS ci fa vedere che comincia a lavorare a 30 anni! Direi che ha fatto bene a godersi la vita, ma ha avuto un privilegio che nessun altro proprio… Alla faccia del privilegio! Ha salvato la vita di Candy bambina… cosa da non dimenticare.
    Eppure… eppure è troppo facile essere onorevole, onesto, filantropo, generoso quando si hanno comunque le spalle ben coperte e i soldi che escono dalle orecchie e lo si può fare senza rinunciare a nulla.

    Quando Lady Oscar diventa un eroe, per esempio?
    Quando rinuncia a scapito della sua stessa vita! Quando passa dalla parte del popolo, rinnegando tutti i principi con cui è stata cresciuta, a favore di un bene superiore, per far nascere una nuova Francia. Non lo è certo finché serve con assoluta fedeltà e irreprensibilità la Corona. Sicuramente è un personaggio dai nobili principi sin dall’inizio, da ammirare, ma per essere un eroe bisogna fare un passo in più e lei lo fa, lo fa eccome.


    Annie è una buona amica per Candy?
    Certo che lo è… una volta che ha in mano tutto ciò che vuole. Sarebbe capace di rinunciare a qualche cosa per amicizia? Non lo so… io ho seri dubbi su questo.

    Albert sarebbe stato capace di rinunciare a qualche cosa per Candy se la cosa fosse divenuta necessaria?
    Mi sento di dire di Sì, per come è caratterizzato. Ma non viene mai messo nelle condizioni di farlo dall’autore perché non serve che lui diventi un eroe. L’eroe già c’è nella storia: è Candy. Quindi lui non è mai stato concepito come un eroe nella storia. E le sue fan non riusciranno mai a farlo diventare ciò che non è mai stato, possono infangare Terence finché vogliono.

    Susanna è un eroe perché salva Terence?
    Lo è sicuramente in quel momento, ma poi cambia forma. Un eroe vero non utilizza poi la sua situazione per proprio vantaggio, tantopiù se questa fa soffrire chi dice di amare. Indubbiamente la sua prima reazione è comprensibile. Cosa può pensare una ragazza che si sveglia e ha perso tutto in un istante? Tutto ciò che aveva il giorno prima? Sicuramente è terrorizzata dal futuro. È comprensibile che risulti anche egoista all’inizio, chi non lo sarebbe? (Sicuramente non lo sarebbero Candy e Terence che non permetterebbero a nessuno di sacrificarsi per loro… ma loro sono una cosa diversa). Ma poi, quando il tempo passa e questa ragazza ricomincia a lavorare, a reintegrarsi, cosa fa? Decide di tenere imbrigliato il ragazzo che le è debitore della vita anche se sa che il cuore di lui è corso dietro ad un’altra donna (cosa che lei stessa scrive!)
    Questo è un eroe? NO.
    Susanna è un mutaforma, personaggio che serve a mettere alla prova gli eroi. Anche prima dell’incidente lo è: caccia via Candy dall’hotel, anche se è combattuta, nasconde la lettera e poi la restituisce nell’anime. In CCFS sappiamo che ha rubato molte lettere e Candy è arrivata a odiarla per questo. In continuo equilibrio tra bene e male, alla fine Susanna sceglie la via del buio.

    Eppure… eppure Nagita, quando crea Terence, non si lascia influenzare dal fatto che la storia abbia già il suo eroe. Si lascia andare (quando Terence è entrato in scena, ho trovato il mio mondo, dice l’autrice). Si lascia andare e dalla sua penna spunta un altro eroe, ne ha tutte le caratteristiche.
    Terence ha sofferto da bambino, si è ribellato, incontra una ragazza che lo fa cambiare. Si innamora e rinuncia alla sua vita agiata per amore…
    E poi rinuncia di nuovo, davanti ad una tragedia, perché lui e Candy non potrebbero mai essere felici lasciando indietro Susanna. Questo lo fanno entrambi, sia Candy che Terence, perché entrambi vogliono innanzi tutto che l’latro possa essere felice in qualche modo; scelgono entrambi ciò che al momento sembra la cosa meno peggio. Quindi entrambi rinunciano al loro cuore.
    E lo fanno consapevolmente del peso che ciascuno si porterà nel cuore, cosa che inesorabilmente metterà in secondo piano qualsiasi altra relazione possano costruire.

    Susanna perde tutto con l’incidente: il lavoro, la bellezza. Cosa le rimane? Siamo obiettivi; una giovanissima donna che non può più camminare come potrà andare avanti negli anni venti? Senza un lavoro? Senza nessuno che la mantenga, che la sposi, che la renda madre? E c’è chi ha il coraggio di dire che Terence è un ragazzino senza palle perché è devastato di fronte a questa disgrazia e perché si sente in colpa? All’età di sedici anni, senza nessuno che lo consiglia?
    Ha un cedimento, non ce la fa: scivola nel buio a Rocktown, ma gli occhi di Candy gli insegnano di nuovo la giusta strada e lui rinasce, da solo.
    Fa un percorso di crescita che gli scrittori dedicano solo agli eroi delle storie.

    “L’eroe è il personaggio che mostra il percorso di crescita interiore più evidente nell’arco narrativo”, trovo scritto dagli esperti di letteratura e nei saggi sulla struttura e sul senso delle storie.
    Percorso che dalla letteratura classica a quella più moderna ha subito numerose trasformazioni, legate anche al tipo di narrazione. A seconda che si tratti di un romanzo d’amore, d’avventura, un fantasy, il percorso può essere un viaggio fisico o interiore e le difficoltà da superare possono essere nemici in carne ed ossa o ostacoli interiori; la rinuncia può essere la rinuncia della vita stessa o della propria felicità.

    Come Candy, Terence incarna tutte queste caratteristiche. Poteva essere dimenticato? Come potrebbe essere stato possibile?
    In definitiva, Nagita ha affiancato un eroe all’eroe preesistente e gli eroi vincono.
    Candy avrebbe potuto vincere comunque; lei, dopo la separazione, ha comunque un futuro davanti. Può guardare lontano, è libera. Per lei tutto è possibile. Ma per Terence non è così, lui non è libero. Per lui risorgere e vincere deve avere un altro sapore, e questo sapore ci è stato regalato con CCFS.

    Edited by soniabrunir - 8/5/2024, 10:07
     
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    CITAZIONE (soniabrunir @ 8/5/2024, 09:47) 
    Scusatemi lo sfogo ma ieri mi hanno fatto arrabbiare :angry3:



    I BUONI E GLI EROI

    De gustibus non disputandum est

    Ciascuno ha i propri gusti, non c’è nulla di male a preferire Albert piuttosto che Terence, ma credo che le primavere che abbiamo sulle spalle consentano a tutti un minimo di obiettività.
    Come è possibile definire Terence un ragazzino egoista senza palle? Quando rinuncia alla sua posizione sociale, ai suoi soldi, al lusso per evitare l’espulsione di una ragazzina che potrebbe finire sulla strada? Rinuncia nel senso che cambia nazione e ricomincia da zero senza un soldo in tasca, e ha quindici anni quando lo fa.
    Come è possibile che Archibald abbia il dubbio che il prozio William possa ritirare l’adozione a causa dello scandalo per la trappola alle scuderie della scuola? È pur vero che siamo ai primi del ‘900, ma che razza di uomo mollerebbe una ragazzina per strada in questo modo? Ergo… che tipo di famiglia è la famiglia Ardlay per i suoi stessi membri? E cosa avrebbero fatto Archie e Stear per evitare questa assurdità? Sarebbero stati capaci di imporsi in qualche modo? Perché nessuno si chiede questo?
    Chiaramente la storia non è fatta per porsi questi quesiti perché l’autore aveva già previsto che fosse Terence ad occuparsi di questa questione, quindi aveva già deciso chi doveva mettersi in gioco. E questo cosa significa? Significa che l’autore ha scelto il cavallo su cui puntare.

    Nessuno si ricorda che l’irreprensibile Albert, un uomo adulto di 26 anni, si lascia accudire da quella stessa ragazzina di 15 anni, in barba alla reputazione della stessa? Siamo pur sempre nei primi anni del ‘900! Lo abbiamo dimenticato?
    Allora perché Terence si sacrifica e Albert non lo fa?
    Ora, è assolutamente evidente che non era questo l’aspetto che Nagita voleva farci vedere in quell’occasione, ma devo ammettere che da bambina questa cosa mi ha dato un immenso infastidito. Ho pensato: ma che cavolo! Possibile che gli amici di Candy non sappiano mai rinunciare? Anche se sono grandi abbastanza per farlo? In quel momento l’ho pensata così. E capisco con tutto il cuore la me bambina. Ora la guardo da un punto di vista diverso, ma quando leggo certe uscite su Terence mi rendo conto che c’è davvero gente che non sa dove l’obiettività stia di casa. E sono gentile a dire solo questo.

    La storia è concepita per girare intorno ad una ragazzina che doveva essere l’unico eroe: Candy. E credo che nessuno possa mettere in dubbio questo.
    Lei è forte coraggiosa, pronta ad affrontare ogni difficoltà, e a rinunciare a sé stessa per il bene altrui o comune. Sono queste le caratteristiche di un eroe, giusto?
    Infatti chissenefrega della reputazione o della professione di fronte alla necessità di aiutare un amico? Questo è il punto di Candy quando si ritrova davanti Albert amnesico, ma lei infatti è l’eroe di questa situazione.
    Chiaramente la storia è nata con un eroe soltanto: lei: e doveva sviluppare la sua formazione fino alla conquista del suo posto nel mondo.

    Albert è un eroe?
    Che sia un buono non lo mette in dubbio nessuno, un uomo onorevole, dai sani principi, principi che superano sicuramente le differenze sociali sotto l’influenza delle quali è evidentemente stato educato.
    È sufficiente per definirlo un eroe NO.
    È un uomo che ha sofferto molti lutti, ma è anche stato sempre molto amato. Ha avuto la fortuna, che è di pochi, di potersi godere la vita con la libertà che ha il vento, grazie alla facoltosa famiglia che ha alle spalle. E ha sfruttato questo finché ha potuto… CCFS ci fa vedere che comincia a lavorare a 30 anni! Direi che ha fatto bene a godersi la vita, ma ha avuto un privilegio che nessun altro proprio… Alla faccia del privilegio! Ha salvato la vita di Candy bambina… cosa da non dimenticare.
    Eppure… eppure è troppo facile essere onorevole, onesto, filantropo, generoso quando si hanno comunque le spalle ben coperte e i soldi che escono dalle orecchie e lo si può fare senza rinunciare a nulla.

    Quando Lady Oscar diventa un eroe, per esempio?
    Quando rinuncia a scapito della sua stessa vita! Quando passa dalla parte del popolo, rinnegando tutti i principi con cui è stata cresciuta, a favore di un bene superiore, per far nascere una nuova Francia. Non lo è certo finché serve con assoluta fedeltà e irreprensibilità la Corona. Sicuramente è un personaggio dai nobili principi sin dall’inizio, da ammirare, ma per essere un eroe bisogna fare un passo in più e lei lo fa, lo fa eccome.


    Annie è una buona amica per Candy?
    Certo che lo è… una volta che ha in mano tutto ciò che vuole. Sarebbe capace di rinunciare a qualche cosa per amicizia? Non lo so… io ho seri dubbi su questo.

    Albert sarebbe stato capace di rinunciare a qualche cosa per Candy se la cosa fosse divenuta necessaria?
    Mi sento di dire di Sì, per come è caratterizzato. Ma non viene mai messo nelle condizioni di farlo dall’autore perché non serve che lui diventi un eroe. L’eroe già c’è nella storia: è Candy. Quindi lui non è mai stato concepito come un eroe nella storia. E le sue fan non riusciranno mai a farlo diventare ciò che non è mai stato, possono infangare Terence finché vogliono.

    Susanna è un eroe perché salva Terence?
    Lo è sicuramente in quel momento, ma poi cambia forma. Un eroe vero non utilizza poi la sua situazione per proprio vantaggio, tantopiù se questa fa soffrire chi dice di amare. Indubbiamente la sua prima reazione è comprensibile. Cosa può pensare una ragazza che si sveglia e ha perso tutto in un istante? Tutto ciò che aveva il giorno prima? Sicuramente è terrorizzata dal futuro. È comprensibile che risulti anche egoista all’inizio, chi non lo sarebbe? (Sicuramente non lo sarebbero Candy e Terence che non permetterebbero a nessuno di sacrificarsi per loro… ma loro sono una cosa diversa). Ma poi, quando il tempo passa e questa ragazza ricomincia a lavorare, a reintegrarsi, cosa fa? Decide di tenere imbrigliato il ragazzo che le è debitore della vita anche se sa che il cuore di lui è corso dietro ad un’altra donna (cosa che lei stessa scrive!)
    Questo è un eroe? NO.
    Susanna è un mutaforma, personaggio che serve a mettere alla prova gli eroi. Anche prima dell’incidente lo è: caccia via Candy dall’hotel, anche se è combattuta, nasconde la lettera e poi la restituisce nell’anime. In CCFS sappiamo che ha rubato molte lettere e Candy è arrivata a odiarla per questo. In continuo equilibrio tra bene e male, alla fine Susanna sceglie la via del buio.

    Eppure… eppure Nagita, quando crea Terence, non si lascia influenzare dal fatto che la storia abbia già il suo eroe. Si lascia andare (quando Terence è entrato in scena, ho trovato il mio mondo, dice l’autrice). Si lascia andare e dalla sua penna spunta un altro eroe, ne ha tutte le caratteristiche.
    Terence ha sofferto da bambino, si è ribellato, incontra una ragazza che lo fa cambiare. Si innamora e rinuncia alla sua vita agiata per amore…
    E poi rinuncia di nuovo, davanti ad una tragedia, perché lui e Candy non potrebbero mai essere felici lasciando indietro Susanna. Questo lo fanno entrambi, sia Candy che Terence, perché entrambi vogliono innanzi tutto che l’latro possa essere felice in qualche modo; scelgono entrambi ciò che al momento sembra la cosa meno peggio. Quindi entrambi rinunciano al loro cuore.
    E lo fanno consapevolmente del peso che ciascuno si porterà nel cuore, cosa che inesorabilmente metterà in secondo piano qualsiasi altra relazione possano costruire.

    Susanna perde tutto con l’incidente: il lavoro, la bellezza. Cosa le rimane? Siamo obiettivi; una giovanissima donna che non può più camminare come potrà andare avanti negli anni venti? Senza un lavoro? Senza nessuno che la mantenga, che la sposi, che la renda madre? E c’è chi ha il coraggio di dire che Terence è un ragazzino senza palle perché è devastato di fronte a questa disgrazia e perché si sente in colpa? All’età di sedici anni, senza nessuno che lo consiglia?
    Ha un cedimento, non ce la fa: scivola nel buio a Rocktown, ma gli occhi di Candy gli insegnano di nuovo la giusta strada e lui rinasce, da solo.
    Fa un percorso di crescita che gli scrittori dedicano solo agli eroi delle storie.

    “L’eroe è il personaggio che mostra il percorso di crescita interiore più evidente nell’arco narrativo”, trovo scritto dagli esperti di letteratura e nei saggi sulla struttura e sul senso delle storie.
    Percorso che dalla letteratura classica a quella più moderna ha subito numerose trasformazioni, legate anche al tipo di narrazione. A seconda che si tratti di un romanzo d’amore, d’avventura, un fantasy, il percorso può essere un viaggio fisico o interiore e le difficoltà da superare possono essere nemici in carne ed ossa o ostacoli interiori; la rinuncia può essere la rinuncia della vita stessa o della propria felicità.

    Come Candy, Terence incarna tutte queste caratteristiche. Poteva essere dimenticato? Come potrebbe essere stato possibile?
    In definitiva, Nagita ha affiancato un eroe all’eroe preesistente e gli eroi vincono.
    Candy avrebbe potuto vincere comunque; lei, dopo la separazione, ha comunque un futuro davanti. Può guardare lontano, è libera. Per lei tutto è possibile. Ma per Terence non è così, lui non è libero. Per lui risorgere e vincere deve avere un altro sapore, e questo sapore ci è stato regalato con CCFS.

    che è successo? chi è iri?

    Edited by soniabrunir - 8/5/2024, 10:06
     
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